mercoledì 27 novembre 2024

Difensore del culto delle immagini sacre e riformatore della vita monastica

Difensore del culto delle immagini sacre e riformatore della vita monastica
11 novembre: San Teodoro Studita, abate
Testo del Vangelo
Mt 11,25-30
Gesù disse: «Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento al Vangelo
Oggi san Teodoro Studita (Costantinopoli, 759-826) ci porta in pieno medioevo bizantino, in un periodo piuttosto turbolento. Fu proprio lo zio Platone, abate del monastero di Sakkudion in Bitini, a ad orientarlo verso la vita monastica, che egli abbracciò all’età di 22 anni. Fu ordinato sacerdote dal patriarca Tarasio. Teodoro si distinse nella storia della Chiesa come uno dei grandi riformatori della vita monastica (insiste sull’urgenza di un ritorno a san Basilio) e anche come difensore delle sacre immagini durante la seconda fase dell’iconoclasmo, accanto al Patriarca di Costantinopoli, san Niceforo. Dal momento che, assumendo la natura umana, l’invisibile Parola eterna è apparsa nella carne visibile umana e in questo modo ha santificato tutto il cosmo visibile. Le icone ci uniscono con la Persona di Cristo, con i suoi santi e, per mezzo di loro, con il Padre celeste. —Per Teodoro Studita una virtù importante al pari dell’obbedienza e dell’umiltà è l’amore al lavoro, in cui egli vede un criterio per saggiare la qualità della devozione personale.

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