Oggi celebriamo una santa africana: Josefina Bakhita (1869-1947). All'età di nove anni fu rapita da trafficanti di schiavi, picchiata a sangue e venduta cinque volte sui mercati del Sudan. Infine, nel 1882 fu comprata per il console italiano che tornò in Italia. Qui, dopo «padroni» così terribili di cui fino a quel momento era stata proprietà, Bakhita venne a conoscere un «padrone» totalmente diverso: il Dio vivente, il Dio di Gesù Cristo. Ora lei aveva «speranza». Mediante la conoscenza di questa speranza lei era «redenta», non si sentiva più schiava, ma libera figlia di Dio.
—Il 9 gennaio 1890, fu battezzata e cresimata e ricevette la prima santa Comunione dalle mani del Patriarca di Venezia.